La mia filosofia si scontra con il calcio italiano? No, voi non mi cambierete. Questo è sicuro». Parole di Josè Special One Mourinho, pronunciate un paio di anni fa. Ma il calcio italiano l’ha cambiato eccome a Mourinho: sennò dove altro può aver imparato quello che ha messo in pratica martedì sera all’Amsterdam Arena? Ordinare ai giocatori del suo Real, diffidati, di farsi ammonire ed espellere per saltare l’inutile match con l’Auxerre (col primato nel girone e qualificazione già in cassaforte) e ripulire così la fedina penale in vista degli ottavi. Ordine partito sul rotondo 4-0 già acquisito: a tre minuti dal termine Xabi Alonso ha cincischiato parecchio prima di battere una punizione, guadagnandosi l’ambito secondo cartellino giallo; al 90’ è stata la volta di Sergio Ramos che, su una rimessa dal fondo, ha sfoggiato insospettabili qualità comiche perdendo tempo in tutti i modi pur di farsi sbattere fuori. Alla fine, poi, la teatrale stizza di Mou con l’arbitro scozzese Thompson colpevole di aver avuto il cartellino facile. Atteggiamenti ben noti alle nostre latitudini quelli dell’uomo della tripletta interista che, da noi, ha sciorinato il gesto delle manette per protestare con gli arbitri, parole pesanti come massi per domare Balotelli («è un niente»), conferenze stampa che annunciavano il «rumore dei nemici» per poi augurargli «zeru tituli». La cosa in Spagna non è piaciuta. I giornali hanno condannato la «Mourinhada, in contrasto con l’immagine offerta in tanti anni dal Real», ha scritto As. Infastidita anche la Uefa, che ha aperto un’inchiesta per verificare eventuali comportamenti antisportivi. L’inchiesta farà un buco nell’acqua e il Real Madrid si presenterà agli ottavi di finale con la fedina penale più candida delle sue maglie per la gioia dei tifosi che, in un sondaggio on line di As, per l’83% hanno dato ragione a Mourinho che veleggia verso il Clasico di lunedì notte col Barcellona col vento in poppa. Roba da Special One.